Recensione #25 – Cavo di Potenza Dedalus Speaker – Prova un Ricable
La costruzione e la realizzazione del cavo sono di ottimo livello. I materiali di buona qualità. La scelta cromatica accattivante. I connettori sono solidi e facilmente utilizzabili per connettere i diffusori all’amplificatore. La confezione robusta e adeguata. Nulla da segnalare in questo ambito.
I test sono stati effettuati in parecchie sedute di ascolto. Alcune con cambi frequenti ascoltando gli stessi brani, altre invece sono durate più a lungo, anche alcuni giorni prima di sostituire il cavo con il riferimento. Ho voluto utilizzare tutto il tempo a mia disposizione per essere sicuro di aver afferrato il carattere del Dedalus.
Per i test di ascolto ho utilizzato solo registrazioni di ottimo livello, sia in formato analogico che in quello digitale. Principalmente voci femminili jazz e quartetti jazz oltre a registrazioni storiche di classica. Questa è la musica che normalmente ascolto. Diana Krall, Patricia Barber, Sara K, ma anche Sade e Jacintha per le voci. Gerry Mulligan, Bill Evans, Miles Davis e Art Pepper per il jazz. Registrazioni storiche RCA Living Stereo e Mercury per la classica.
Ne hai riscontrate?
L’inserimento dei Dedalus è immediato fin dal primo momento. E questo non è sempre un buon inizio… La scena, il palcoscenico sono molto ampi sia in senso laterale che in profondità. La gamma alta è molto presente, ma chiara e tersa, freddina, insomma. Le voci sono ricche di armoniche e a fuoco ma perdono in corpo e spessore rispetto al riferimento. Vengono rese più piccole del riferimento. La gamma bassa è molto controllata e soprattutto veloce. Estesa e profonda, ma carente in energia e calore, troppo secca sul mediobasso e questa caratteristica è quella che toglie calore alla riproduzione. In sedute prolungate e a livelli importanti, la fatica d’ascolto si fa sentire.