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Come collegare i ponticelli e i cavi speaker

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Quando compriamo un diffusore sul suo retro avremo, nella maggior parte dei casi, quattro morsetti, in coppie da due, a cui collegare il nostro cavo speaker, supportato da ponticelli di serie. Ma come collegare ponticelli e cavi speaker?

E a cosa servono i doppi morsetti? A collegare il nostro diffusore in bi-amplificazione o in bi-wiring.

Questi modi alternativi di collegamento, quasi sempre a uso e consumo di una ristretta cerchia di appassionati, se non vengono utilizzati, prevedono che i morsetti HF (high frequency) e LF (low frequency) rimangano ponticellati tra di loro. Lo scopo è far lavorare il crossover all’unisono.

Come mai i produttori di casse acustiche, visto lo scarso utilizzo di bi-amping/bi-wiring, producono diffusori con doppi collegamenti? Beh, è difficile dare una risposta precisa, ma si può ipotizzare che sia per offrire un prodotto più versatile e completo. Oppure perché fanno “più scena” e attirano maggiormente l’attenzione degli acquirenti. Certo è che ci sono quasi su tutti i diffusori e di conseguenza vanno capiti e gestiti a dovere, per evitare che un possibile vantaggio diventi uno svantaggio.

Subito dopo avere effettuato l’acquisto delle nostre nuove casse, ci metteremo a montarle e saremo colti da un dubbio. Il cavo speaker che va dall’amplificatore alle casse sarà bene collegarlo alla coppia in basso oppure in alto? Cioè all’ingresso destinato ai bassi o alle alte frequenze? E soprattutto, i ponticelli dati in dotazione dal produttore delle casse saranno adeguati al compito che devono svolgere oppure manderanno in fumo i nostri sforzi per migliorare la qualità dell’audio emesso dall’impianto?

Come collegare i ponticelli. In alto o in basso?

La fondamentale importanza dei ponticelli nasce dal fatto che, con il passare del tempo, i produttori di diffusori hanno deciso di fabbricare casse dotate di due paia di connettori e, dunque, un crossover diviso. Il ponticello si rende necessario per portare il segnale sia alle alte che alle basse frequenze. Ma, in mono-wiring, dove è meglio collegare il proprio cavo speaker? Sotto o sopra? È una domanda che si pongono in tanti e a cui proveremo a dare una risposta.

Qualcuno sostiene che il cavo che parte dall’amplificatore debba raggiungere i morsetti del tweeter (o meglio dei medio-alti) e non quello dei bassi, lasciando agli “spezzoni” o ai ponticelli il compito di portare il segnale ai morsetti del woofer. Le alte frequenze sono la porzione dello spettro audio più delicata e sensibile, anche per via delle basse tensioni in gioco. Sempre secondo queste opinioni, per questa ragione è meglio che il segnale dall’amplificatore raggiunga i morsetti del tweeter senza che siano interposti altri spezzoni di cavo o sbarrette metalliche (in parole povere: si minimizza, in sostanza, la resistenza di contatto).

ponticelli hifi come collegarli
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Altri, invece, credono sia meglio fare il contrario, cioè privilegiare il woofer, ossia il componente che richiedere maggiore potenza. In realtà le differenze sono minime, e solamente di rado cambia veramente qualcosa. Quello che consigliamo è innanzi tutto di accertarvi che il ponticello non faccia da collo di bottiglia nel vostro impianto (vedi sotto come) e successivamente fare dei tentativi in base al proprio orecchio e al proprio impianto per capire se cambia qualcosa.

Non esiste niente di qualitativamente migliore di ciò che più ci piace, anche in base alle nostre suggestioni o abitudini. Si può fare inoltre riferimento alle istruzioni che accompagnano il prodotto. È pur vero che si tratta di una decina di centimetri di cavo e, a meno che la qualità non sia particolarmente bassa, non si pone il problema. Se non fosse che, a volte, i ponticelli di serie sono effettivamente di qualità infima: una piattina di ottone.

Come capire se i ponticelli sono buoni e all'altezza del nostro impianto

Per quanto riguarda i ponticelli, per verificarne la bontà, sarà possibile solo provare a spostare i cavi speaker dai morsetti posti in basso a quelli posti in alto, e viceversa, ma saranno svariate le deduzioni che potremmo trarne. Vediamo allora di fare tutte le ipotesi possibili e trarre tutte le conseguenze immaginabili a proposito del come collegare i ponticelli e i cavi speaker. Ecco l’elenco delle possibilità, presentato in maniera schematica ma esaustiva:

  • spostiamo la posizione dei ponticelli; se il suono cambia, probabilmente i ponticelli fanno da collo di bottiglia e consigliamo di cambiarli per una resa ottimale;
  • se il suono non cambia, forse i ponticelli svolgono in maniera eccellente il proprio lavoro e sono adeguati all’impianto.

Attenzione, però. Nel caso il suono non cambi, si devono considerare anche i seguenti aspetti:

  • se il suono non cambia, può essere che i cavi speaker siano di così basso livello da non riuscire a trasmettere abbastanza dettagli da farci percepire differenze;
  • un’altra ipotesi, se il suono non dovesse cambiare, potrebbe essere che l’impianto non sia sufficientemente rivelatore e il ponticello non agisca in maniera adeguata sul suono.

Fatte le dovute prove, vi trovate nella necessità di sostituire i ponticelli delle vostre casse acustiche. Tenete presente che questi dovrebbero essere di qualità uguale o migliore rispetto ai conduttori che compongono i vostri cavi di potenza – l’ottone non va bene.

Per una scelta senza compromessi, Ricable propone i suoi ponticelli Dedalus e Invictus, con i primi ottimizzati anche per la serie Magnus o altri cavi speaker di minor pregio. Questi sono disponibili nella versione forcella/forcella così come in quella forcella/banana. È inoltre possibile richiedere una lunghezza personalizzata. Per quanto riguarda i cavi speaker, invece, la scelta è più variegata e riprende le quattro, ormai classiche, serie Ricable, ossia Primus, Magnus, Dedalus e Invictus.

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