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Come migliorare il tuo impianto Hi-Fi gratis (o quasi)

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Non sempre bisogna mettere mano al portafoglio per migliorare il rendimento del proprio impianto Hi-Fi. A volte, infatti, anche solo avendo elettroniche di buona, anche se non eccelsa, fattura, è possibile fare esprimere loro un rendimento notevole. Come? Limitandosi a prendere qualche accorgimento di massima oppure facendo diventare routine preziose, ma non dispendiose, pratiche quotidiane. Invitiamo a seguire i consigli che daremo effettuando le prove con un disco che sapete per certo abbia una buona incisione, ma sopratutto non sia registrato in studio. Le registrazioni migliori sono quelle live o a presa diretta, dando la propria preferenza a musica orchestrale, cori o ancora jazz session. Questo purché conosciate bene i brani di riferimento.

Cavi ordinati e Hi-Fi

La prima precauzione che possiamo avere per il nostro impianto Hi-Fi, specie se questo mano a mano si arricchisce di più componenti, è quello di mantenere ordinato (tramite fascette) e pulito il cablaggio. Cablaggio che, lo diamo un po’ per scontato, sia di un livello direttamente proporzionale all’impianto in proprio possesso. Altrimenti un intervento ancor più impellente è quello di sostituire immediatamente i cavi, che magari sono ancora quelli avuti in dotazione con le elettroniche. Bisognerebbe cercare, per quanto possibile, di separare almeno alimentazione e segnale, specie se non si utilizzano cavi bilanciati per i secondi e/o cavi di alimentazione di qualità che offrono una schermatura valida. Sarebbe bene evitare anche cavi di potenza di lunghezza differente, così come acquistare cavi della minor lunghezza possibile, sia per ridurre i costi sia per avere migliori prestazioni. Quest’ultimo è però un discorso più che altro accademico, difficilmente l’orecchio umano riesce a distinguere la differenza di suono emessa con cavi lunghi due metri al posto di tre, soprattutto se la qualità di questi ultimi è elevata.

Bando alle interferenze

La seconda “regola” è di non porre (altre) interferenze laddove non ce ne sia bisogno. Soprattutto oggigiorno, in cui smartphone e tablet, a volte, arrivano a fare parte dell’impianto stesso, è bene evitare che ci sia un caricabatterie di un cellulare costantemente connesso insieme agli altri cavi di alimentazione del sistema. Meglio collegarlo a prese e o multiprese separate, se proprio dobbiamo ricaricare  il nostro dispositivo.

La posizione dei diffusori nell'impianto Hi-Fi

Il terzo provvedimento che possiamo prendere, forse il più importante per migliorare il tuo impianto Hi-Fi, è posizionare i diffusori in maniera corretta – premesso che ognuno di noi vanta gusti e preferenze personali. È un aspetto che approfondiremo meglio in un articolo separato. Per ora, limitiamoci a immaginare un ipotetico triangolo equilatero i cui punti siano formati dai due diffusori e dalla testa dell’ascoltatore (non dal divano!). Da tenere in considerazione è anche l’altezza dal pavimento degli altoparlanti per i medio-alti, poiché determina l’altezza della scena sonora. Altri accorgimenti sono la rimozione di superfici riflettenti tra voi e i diffusori (basta usare anche solo una coperta) e non posizionare il mobile Hi-Fi tra i diffusori, ma lateralmente.

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I ponticelli sono fondamentali per migliorare il rendimento sonoro

Un quarto provvedimento è legato ai ponticelli in ottica bi-wiring. Questo tipo di connessione è inutile in prodotti che non siano Hi-End, per cui nella maggioranza degli impianti optare per i ponticelli è la scelta migliore. Un cavo da 100 euro, al di là di tutto, è migliore di due da 50 euro. Ma investire il proprio budget in ottimi diffusori e cavi per poi far passare il segnale in un pezzo di ottone usato come ponticello non aiuterà la prestazione finale. Nel caso i diffusori fossero dotati di doppio connettore, una delle prime cose da fare è sostituire i ponticelli in ottone con un pezzetto di cavo uguale o migliore rispetto a quello che avete utilizzato tra amplificatore e diffusori.

La gestione delle elettroniche dell'impianto Hi-Fi

Numero cinque: livellare (cioè mettere in bolla) e separare le elettroniche. Per quanto riguarda la prima azione, è un discorso che riguarda soprattutto le fonti analogiche, ma si può estendere anche a quelle digitali. Questo articolo nasce per mettere in evidenza tutti quegli accorgimenti che, a zero budget, possono affinare ciò che ascoltiamo. E un provvedimento di questo tipo non costa proprio nulla. Più o meno lo stesso discorso si applica alla separazione delle elettroniche. Un amplificatore a causa del trasformatore vibra, cosi come vibra un lettore CD per la sua meccanica o un giradischi per il suo motore. Separare ogni singolo componente riduce il disturbo che ognuna di queste vibrazioni apporta alle altre elettroniche.

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La polarità delle prese schuko

Ultimo ma non meno importante consiglio è quello di fare attenzione alla polarità delle prese schuko. La polarità però, quasi sempre, non viene segnalata, anche se si parla di prodotti concepiti per l’Hi-Fi. La ricerca della fase è da fare a orecchio, dunque, oppure tramite un cercafase. Ce ne sono anche di estremamente economici. Invertite la spina della sorgente e verificate se c’è un cambiamento per capire se anche quest’ultimo consiglio per migliorare l’impianto può apportare dei benefici.

Bene, questi sono sei piccoli passi in avanti per migliorare il tuo impianto Hi-Fi. Ma certamente è impossibile esaurire in un articolo tutte le casistiche che si possono presentare in campo audiofilo. Pensiamo solo a tutte le variabili che si possono ottenere incrociando elettroniche, sale e cavi differenti tra loro. Per questo motivo, non esitate a contattarci per un tipo di supporto personalizzato cliccando il bottone sottostante. Chat sul sito, telefono, Facebook oppure una visita in sede… scegliete voi il mezzo che preferite!

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