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Impianto Hi-Fi vintage: quali cavi?

vintage hifi

L’Hi-Fi è una passione. Questo rende più probabile di quanto si possa pensare che dai nostri clienti in chat ci venga chiesto, in un impianto Hi-Fi vintage, quali cavi mettere. I motivi possono essere tanti. Magari l’impianto Hi-Fi in questione è un regalo di qualche amico o parente che dell’alta fedeltà non ne vuole più sapere. Al contrario, può anche capitare che vogliamo riprendere a coltivare una passione che avevamo messo in stand-by qualche tempo fa. In ogni caso, la domanda rimane lecita: se ho un impianto Hi-Fi vintage, quali cavi mi conviene utilizzare?

Non abbinare elettroniche vintage e moderne

Prima di addentrarci nella questione “cavi” evidenziata nell’introduzione di questo articolo, facciamo una premessa di metodo. È importante, infatti, che le elettroniche siano abbinate in maniera coerente tra loro. Ci spieghiamo meglio.

I diffusori di un tempo erano particolarmente “sordi”, cioè con una sensibilità piuttosto bassa. Per questo servivano amplificatori dotati di una certa erogazione di corrente, dettata da stadi di alimentazione importanti, per far muovere gli altoparlanti correttamente anche a volumi d’ascolto non sostenuti. Al contrario, i diffusori più recenti sono più sensibili e non è più necessaria tanta corrente per muoverli, di conseguenza si sono sviluppati nel tempo amplificatori meno potenti, ma più veloci. Dunque, nel caso in cui si dovesse utilizzare un amplificatore moderno in abbinamento a casse vintage, la “sordità” di cui abbiamo parlato sarebbe evidenziata. Al contrario, se dovessimo abbinare un amplificatore vintage con dei diffusori moderni, avremmo un forte senso di lentezza e soprattutto di chiusura a livello sonoro.

vintage hifi kenwood

Non stiamo parlando comunque di una regola stringente. Anche negli anni Ottanta e Novanta alcuni costruttori hanno realizzato elettroniche di una sensibilità equiparabile a quelle moderne.

Quali cavi scegliere per il proprio impianto Hi-Fi vintage?

In un articolo precedente che si voleva proporre come pratica guida all’acquisto, avevamo scritto come spendere per i cavi il 10-15% del costo di listino delle elettroniche da collegare tra loro potesse essere un modo rapido, per quanto chiaramente superficiale, per avere un’idea di quanto spendere per il cablaggio del proprio impianto.

vintage hifi thorens

Questa regola vale anche per un impianto Hi-Fi vintage? Ni. Ribadiamo ancora una volta un concetto: anche se si volesse usare il metodo del 10-15%, il prezzo da tenere in considerazione sarebbe quello di listino delle elettroniche. È doveroso precisarlo perché stiamo parlando di elettroniche vintage, dunque la probabilità che queste siano state comprate in sconto oppure usate è più alta rispetto al caso in cui stessimo parlando di elettroniche nuove. “L’anzianità” delle elettroniche mette in gioco un altro fattore. Anzi, una serie di altri fattori, che sono quelli macroeconomici.

Il cambio di valuta da lira a euro avvenuto il 1° gennaio 2002, l’inflazione, la globalizzazione e il mercato sono tutti aspetti che rendono davvero complicato fare una comparazione tra il costo negli anni Ottanta di un apparecchio e quello che avrebbe attualmente.

La variabile tempo

Ultimo ma non meno importante, qualsiasi componente, Hi-Fi e non, non subisce solamente l’usura legata all’utilizzo, ma anche quella legata al tempo. Anche se rimasti completamente fermi, un amplificatore o dei diffusori di quarant’anni fa non suoneranno bene come se fossero nuovi. Motivo per cui è bene essere cauti e flessibili con la scelta del cavo per il nostro impianto vintage. Senza andare a puntare troppo in alto. Per qualsiasi forma di supporto, comunque, ci potete contattare nella forma che preferite. Noi vi rimandiamo alla pagina dedicata al nostro intero catalogo, certi del fatto che troverete il cavo Hi-Fi che fa per voi.

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