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Come scegliere il cavo Hi-Fi migliore: le serie Ricable

diffusori black white

La funzionalità di un cavo, anche in un contesto particolare come l’Hi-Fi, è sotto gli occhi di tutti. Un cavo collega le elettroniche tra loro, e lo fa meglio o peggio in base alla qualità dei materiali, della costruzione e di tanti altri aspetti. Che sia di alimentazione, di potenza oppure di segnale, con un valido supporto che le collega, le elettroniche del nostro impianto Hi-Fi funzioneranno esse stesse meglio che non con un cavo scadente o standard. Una precisazione che abbiamo fatto in più di un nostro articolo (repetita iuvant): un cavo Hi-Fi non migliorerà mai il suono emesso dal vostro impianto. Tutto quello che farà, sarà deteriorarlo il meno possibile – che comunque non è poco, anzi, tanto è vero che è importante scegliere il cavo Hi-Fi migliore per le proprie specifiche elettroniche. I cavi Ricable, sotto questo profilo, nascono proprio per restituire all’ascoltatore la massima neutralità possibile.

Invictus Speaker cavo potenza Hi-Fi

Scegliere il cavo Hi-Fi migliore

Immaginate di avere speso un occhio della testa per avere un amplificatore e dei diffusori acustici di livello, per poi avere un collegamento tra questi che compromette la qualità del suono. Sarebbe stato meglio fare trentuno al posto di trenta, no? Un audiofilo sa bene che la scelta di un’elettronica non è solo frutto di uno sforzo economico, ma anche di tempo, se consideriamo quanto ci vuole per documentarci ed effettuare i relativi test. Allora ecco che a farla da padrona spunta una caratteristica spesso sottovalutata: l’equilibrio.

Parliamoci chiaro: deve ancora venire il giorno in cui consiglieremo un nostro cavo top di gamma a un audiofilo che possiede un impianto Hi-Fi che rientri nella norma. Un cavo eccezionale in un impianto discreto non produrrebbe alcun danno, ci mancherebbe altro; ma lo stesso impianto non sarebbe probabilmente così rilevatore da farvi cogliere differenze rispetto a un supporto meno performante, per quanto comunque buono. Il contrario, invece, potrebbe essere ben più deleterio – ed è quello che stavamo dicendo. Un cavo scadente in un impianto Hi-Fi di tutto rispetto demolirà tutti gli sforzi che abbiamo fatto per allestirlo.

Parola chiave: equilibrio. Quanto spendere per i cavi Hi-Fi?

L’equilibrio, dunque, riveste davvero un ruolo chiave. Forse anche più dell’importo speso per assemblare tutto il nostro impianto Hi-Fi, tra cavi ed elettroniche. Immaginate una macchina da corsa con un motore superbo e un telaio assolutamente poco aerodinamico. O, sempre per rimanere in tema Alta Fedeltà, un impianto con un amplificatore pregevole e diffusori di scarsa qualità. Tanta fatica per niente.

Per quanto riguarda i cavi Hi-Fi, il discorso è lo stesso. Non è ottimale avere ottimi cavi di potenza e pessimi cavi di segnale, ad esempio, così come è importante che il valore dell’impianto vada di pari passo con quello dei cavi utilizzati per lo stesso. Si tratta di una regola non scritta e che dunque va presa con le pinze quella che stiamo per scrivere, ma un buon rapporto di costi tra cavo ed elettroniche dovrebbe essere del 10-15% del valore di listino. Ad esempio: un amplificatore da 1.000 euro dovrebbe presentare cablaggi del valore di 100-150 euro. Ci teniamo a precisare ancora una volta che a riferimento va preso il prezzo di listino, nel senso che se andiamo sull’usato e compriamo un amplificatore a 1.000 euro il cui valore originale era però 5.000 euro, la spesa da destinare ai cavi sarà comunque di 500-750 euro.

Quattro serie di cavi Hi-Fi, per ogni portafoglio

Tenendo conto di tutte queste considerazioni, la produzione di cablaggi Ricable si divide in quattro serie differenti, così da venire incontro a qualsiasi esigenza sia qualitativa che economica. Le quattro serie di cavi Hi-Fi Ricable, fatta eccezione per i cavi HDMI, sono le seguenti:

  • Primus per impianti Entry Level (tutti gli apparecchi Hi-Fi dovrebbero avere almeno un cablaggio Primus)
  • Magnus per impianti Hi-Fi di alto livello
  • Dedalus per impianti Hi-End
  • Invictus per impianti Hi-End di alto livello

Ripetiamo qui un concetto già espresso: non è un male cablare con un livello di cavo superiore la propria elettronica, perché alcune variabili non sono calcolabili con i numeri, ma potrebbe essere che con un livello inferiore di prodotto si ottenga il medesimo risultato, perché l’elettronica stessa, in quel caso, più di così non può rivelare.

Equilibrio e sinergia dei cavi Hi-Fi

Un certo equilibrio deve essere preservato non solo nel rapporto tra cavi ed elettroniche, ma anche tra i cavi Hi-Fi stessi. La prima cosa che ci sentiamo di consigliare è un livellamento del cablaggio. Piuttosto che prendere un ottimo cavo di segnale e uno scadente di potenza, è meglio averli entrambi di livello medio. La cosa migliore sarebbe avere un cablaggio più uniformato possibile, con la stessa serie e marca per tutti i collegamenti. Da qualche parte si dovrà pur cominciare; a questo proposito, per scegliere il cavo Hi-Fi migliore, vi consigliamo di dare un’occhiata al nostro catalogo, comprendente l’intera offerta Ricable.

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