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Differenze tra cavi Hi-Fi: standard vs Hi-End

«Di’ Tuco, ti piace la musica?».
«La musica? Ah, sì che mi piace: fa bene alla digestione».

Il buono, il brutto e il cattivo

«Noi italiani abbiamo dimenticato che la musica non è solo intrattenimento, ma è una necessità dello spirito.
Questo è grave perché significa
spezzare
delle radici importanti della nostra storia».

Riccardo Muti

Sia che per noi la musica voglia dire elevare lo spirito ricordando secoli di storia, cultura e tradizioni, o che ci dia semplice supporto morale per la digestione della cena rimasta sullo stomaco, poco importa. Quel che è certo è che costituisce una componente della vita così intensa da condizionare la quotidianità di ognuno di noi. Dopotutto… cosa c’è di più bello per impreziosire il nostro tempo libero, se non ciò che ci rende più sereni?

Amore per l'Hi-Fi e l'Hi-End, senza compromessi

La musica sarà sempre il nostro fine, ecco perché i mezzi sono sempre di fondamentale importanza. Spesa e impegno sono le due coordinate sulle quali muoverci per realizzare il nostro impianto Hi-Fi a partire dalla sua forma più basica formata da sorgente, amplificatore e diffusori. A queste componenti, se cerchiamo di raggiungere la perfezione, potremo aggiungere condizionatore di rete, pre-amplificatore, un secondo amplificatore e tanto altro ancora.

Anni di messa a punto, upgrade e cesellamento acustico, però, possono essere vanificati in un attimo. O, almeno, molti di questi possono andare in fumo se non prestiamo la dovuta attenzione al cablaggio del nostro impianto. Il segnale sonoro passa per questi “ponti” (i cavi) quando va da un componente all’altro e, in questo frangente, un cavo può essere realmente determinante.

Ma quali sono le differenze tra cavi standard e Hi-End? Va detto che un cavo non “suona”, di per sé, nel senso che è un elemento passivo e dunque non emette suoni e non può migliorare il segnale. In realtà potrebbe alterarlo contravvenendo al principio della ricerca dell’alta fedeltà!

L’eccellenza di un cavo diventa palese quando questo si avvicina il più possibile al lasciare completamente intatto il suono che riceve in ingresso, trasferendolo nel modo migliore alla sua fase di uscita. In poche parole: il cavo migliore trasporta il suono nel modo più simile a com’è stato registrato. Ecco perché fare affidamento su cavi di scarsa qualità può significare un importante collo di bottiglia, che strozza e deteriora il segnale tra un componente e l’altro.

Gli svantaggi di un cattivo cablaggio per l’impianto, che determinano le differenze tra i cavi standard e Hi-End, sono elencati di seguito:

  • degradano il suono
  • restituiscono poca trasparenza
  • hanno un dettaglio ridotto
  • rendono il suono non neutro
  • subiscono interferenze e fruscii
  • confondono la scena
  • fanno perdere di brillantezza il tuo ascolto
standard hi-end differenze

Non migliorano, ma peggiorano il meno possibile

Va da sé che maggiore è il numero di componenti dell’impianto, maggiore è l’importanza che i cavi assumono trasportando il segnale molte volte da un punto all’altro. È importante soprattutto mettere a punto tutti i cavi dell’impianto, perché neanche il migliore dei cavi può “curare” un segnale degradato in precedenza a causa di un collegamento precedente di scarsa qualità. Come abbiamo detto, può solo trattare al meglio il segnale nel suo ambito di competenza, cioè nel tratto che gestisce. Il cavo è dunque un elemento penalizzante nel momento in cui non gli si presta la dovuta attenzione; il gioco sta nel “togliere” al suono il meno possibile.

Ma da dove deriva il suono compromesso da un cavo di scarsa qualità? Principalmente dai materiali economici con cui è stato costruito. Conduttori, connessioni, isolamenti, schermature e geometrie costruttive fanno la differenza su come il segnale viene trattato. Per altro non esiste nulla, nella realtà conosciuta, che non abbia conseguenze minori o maggiori rispetto all’ambito in cui si trova. Il tessuto, la dimensione ma anche il colore di un vestito, ad esempio, cambiano la percezione che abbiamo di esso e perfino come lo indossiamo. Ed è così per qualsiasi cosa; potrebbe essere il cavo la prima entità nel mondo conosciuto a essere totalmente ininfluente? Ma facciamo un esempio più pratico e meno teorico, di stretta attualità motoristica, su come sia importante pensare a ogni aspetto.

In occasione del Gran Premio del Belgio di Formula 1 del 1° settembre 2019, la scuderia Ferrari ha deciso di fare testare i suoi nuovi motori “Evo 3” alle scuderie satellite Alfa Romeo e Haas. La scuderia principale, dopo averne verificato l’affidabilità, ha adottato la stessa soluzione nel successivo Gran Premio di Monza dell’8 settembre. A parità di potenza motoristica, però, il risultato è stato ben diverso, con una bellissima vittoria della Ferrari. Il miglior piazzamento ottenuto dalle altre due scuderie è stato il nono posto del pilota Antonio Giovinazzi.

Come è potuto accadere? Al di là del talento di chi guida, tutto ciò che era collegato al motore e gli permetteva di funzionare e “dialogare” con le altre componenti, era importante tanto quanto la sua potenza, se non di più. Il punto è che, nonostante il cuore della vettura fosse identico, tutti quegli ingredienti meno evidenti (ma molto importanti!) fossero in un caso di qualità estrema, negli altri due un po’ meno.

Differenze tra cavi standard e Hi-End: la soluzione esiste

Esistono cavi Hi-End che nascono per permettere agli appassionati di godere della propria passione nel modo più autentico. Come? Puntando all’eccellenza quando si parla di struttura, materiali, conduttori, isolanti, terminazioni e così via. La condizione necessaria è essere dotati di un impianto di una raffinatezza tale per cui la differenza di prestazione tra i vecchi cavi standard e i nuovi Hi-End possa sentirsi degnamente. Bisogna sempre prestare attenzione ad acquistare un sistema di cablaggio che sia proporzionale, a livello qualitativo, al proprio impianto, altrimenti rischieremo di non avere riscontri, pur avendo acquistato un prodotto migliore (a meno che l’acquisto non sia un investimento in vista di upgrade futuri). I cavi speciali vantano soluzioni ad hoc per eliminare tutte le problematiche descritte.

Ecco alcune tra le principali:

  • una schermatura, che può arrivare a essere triplice e dei più svariati materiali, per proteggere il cavo dalle interferenze
  • dei materiali isolanti ad alta efficienza
  • una gestione efficace dei conduttori, schermati, twistati con il suo gemello, di materiale purissimo e dai trefoli incredibilmente sottili
  • connettori di un materiale realmente adeguato alla funzione che devono svolgere

Le tecnologie esclusive Ricable per l'Hi-Fi e l'Hi-End

Dopo una importante fase di ricerca e sviluppo, Ricable ha applicato ai suoi prodotti le tecnologie innovative che ha sviluppato privatamente e ha reso ancora più evidenti le differenze tra cavi standard e Hi-End.

R-TEC – Ricable Technology Construction è sinonimo del lavoro specifico che Ricable ha eseguito sulle schermature, tale per cui in ogni progetto si è identificato quelle più efficaci contro le interferenze, sia per struttura che per materiale, al fine di determinare schermi efficienti e mai superflui.

Negli isolanti dielettrici sono stati inseriti nuovi materiali, generalmente non impiegati nella produzione di cavi Hi-Fi e Hi-End, a dimostrazione di una sperimentazione anticonvenzionale. Tra le innovazioni maggiori, l’impiego di nuove mescole termoplastiche che permettono di ottenere specifiche dielettriche migliori del polietilene e una flessibilità maggiore al PVC, oltre a preservare meglio le caratteristiche del rame di contatto. Altra importante novità è l’inserimento in alcuni modelli di un semiconduttore in germanio che riduce i rumori di fondo nel segnale audio (RNR System).

Nell’ambito dei conduttori invece è nata la tecnologia MARC©, acronimo di Multicore Annealed Ricable Conductor. In questo ambito le migliorie apportate hanno permesso di produrre un conduttore in rame con purezza 7N (99,99999%) incredibilmente più malleabile del precedente, grazie alla riduzione di grani per metro del 25% rispetto a quello AM-RCC. Questa implementazione produttiva ha permesso di produrre trefoli più lisci in superficie, più duttili e di minor diametro, per un abbattimento dell’effetto pelle e della resistenza, oltre a una maggiore flessibilità e una migliore acustica.

In ultimo qualcosa di speciale, perché abbiamo appurato che l’impiego di connettori convenzionali in ottone può far perdere anche il 50% delle performance di una connessione e abbiamo dato il via a RCCP (Ricable Copper Connector Project), con l’obiettivo di costruire nuovi connettori con contatti in puro rame. Dopo un lavoro durato oltre due anni, Ricable adesso è il primo produttore che realizza un’intera serie di cavi Hi-Fi audio (serie Invictus) con connettori completamente in rame e, per le altre due serie, i connettori sono sempre in rame, tranne per qualche eccezione, dove è stato necessario impiegare una lega di rame-tellurio, che in ogni caso è un conduttore decisamente superiore all’ottone.

Con le informazioni contenute in questo articolo abbiamo scoperto quel che la passione per la musica merita, ma anche cosa fare per evitare che venga compromesso il tuo obiettivo di riprodurla in alta fedeltà! La strada da percorrere affinché le tue elettroniche abbiano un rendimento superiore e d’eccellenza passa per la qualità Ricable, frutto di cura, attenzione e ricerca. Dai un’occhiata ai nostri prodotti e ricorda che TUTTI sono coperti dalla speciale garanzia a vita Ricable!

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