Sono arrivato a scegliere Ricable in quanto in passato avevo acquistato una coppia di RCA Z1 Supreme e il cavo HDMI per la televisione. Ho constatato la bontà dei prodotti ed essendomi trovato bene ho deciso, dopo attenta analisi e sondando il mercato anche in internet, ho deciso di continuare ad acquistare Ricable. Tengo a precisare che nel passato ho avuto anche esperienze con cavi Van den Hul, Zavfino, Cardas e artigianali. Ora ho deciso di cablare definitivamente per ora i componenti dell’impianto che vanno alla sezione ascolto in cuffia che uso molto.
e dell’estetica del prodotto?
Questa è stata una delle cose che mi ha fatto propendere per Ricable. Il prodotto arriva in una bella confezione con internamente un velluto a protezione del cavo. Il cavo Invictus Coaxial ha una costruzione solida, dà l’impressione di essere veramente affidabile e fatto come si deve. Esteticamente molto bello con la calza di protezione di un colore rosso e nero. I connettori sono belli e danno la sensazione di un serraggio preciso e affidabile.
Il prodotto acquistato l’ho inserito tra l’uscita digitale del mio lettore Blu-ray Primare e l’entrata del McIntosh 500 che ha il compito finale di portare il segnale al preamplificatore tramite l’uscita analogica. Con questa configurazione direi “ibrida” (se mi si consentite il termine) ho avuto i risultati migliori per l’ascolto in cuffia. Il tutto viene amplificato dall’amplificatore greco lavorando in configurazione triodo.
impressioni di ascolto?
Una volta collegato l’Invictus Coaxial immediatamente sin dal primo DVD (Sade, Lovers Live) la prima cosa che mi ha colpito è stata l’impressione di avere più spinta all’uscita del segnale. Ho dovuto rivedere alcuni parametri sul volume di ascolto (io a ogni DVD/BD mi segno un piccolo promemoria tecnico, ad esempio volume, DTS o PCM, cinque canali, due canali e così via, in modo da ricordali nei futuri ascolti perché ho tanti DVD/BD e ognuno di loro va per così dire settato per avere le prestazioni migliori). Ma proseguendo negli ascolti ho avuto la sicurezza di avere migliorato altre cose… intanto più bassi… ma non potenti, ma morbidi, carnosi, in una parola musicali, belli veramente.
Insomma, questo cavo ha scalzato (e non è stata una cosa facile, altri non c’erano riusciti e anche blasonati) il mio precedente cavo digitale artigianale con connettori Cardas che per ora è passato ai diffusori. Passando poi al DVD Jackson Browne: Going Home (un vecchio documentario dove ci sono stralci di un concerto del 1994 ) al brano Lives in the Balance – con la presenza tra l’altro di Crosby e Nash – sono sobbalzato… splendida la qualità degli alti, la spazzola della batteria, le voci… non che prima non ci fossero, ma adesso tutto è come sotto una doratura musicale, molto musicale. Per finire, Blu-ray di un gruppo al femminile qui quasi sconosciuto, ma bravissime: Celtic Woman: Destiny. Uno splendido live celtico tutto di musica irlandese tradizionale… in versione moderna. Anche qui, non so se il cavo Ricable ci abbia messo del suo, ma ancora la piacevolezza e la musicalità dell’insieme prendono il sopravvento…
Le tue conclusioni.
Che dire in conclusione? A mio parere Invictus Coaxial è un signor cavo, ne sono così convinto che ho fatto upgrade dal Ricable Dedalus (altro ottimo prodotto) a Invictus Signal RCA e in futuro a questo punto dovrò acquistare almeno un altro RCA e sicuramente sarà l’Invictus anche perché sono curioso di sentirli in coppia (per ora lavora con altra coppia straniera). Senza tralasciare almeno un paio di alimentazione che ho in progetto futuro. Considerando poi che è un prodotto italiano, la garanzia a vita, la possibilità di acquistare anche l’eventuale usato, la formula dell’upgrade e – ultimo ma non ultimo – l’ottima accessibilità e visibilità del sito, ne fanno un prodotto che io consiglio spassionatamente.
Ho letto la recensione. Ho avuto modo di provare il
Cavo digitale in esame. Concordo parzialmente con quanto scritto da Stefano. Mi lascia perplesso la frase : più bassi. Un buon cavo deve restituire senza colorazioni o aggiunta il segnale originale. Invictus lo svolge egregiamente ma alla prova con il
Mio cavo digitale Harmonix milions ha dovuto chiamare il capo ma senza sfigurare affatto anche in rapporto qualità prezzo. Poi ovviamente ogni impianto risponde in maniera diversa e quindi il cavo ideale non esiste quasi mai. Esiste quello che si interfaccia meglio col proprio impianto. Comunque chi avesse intenzione di acquistarlo farebbe un ottima scelto considerato la qualità musicale dello stesso senza però aspettarsi miracoli. Consigliato come da Stefano anche dal sottoscritto. Saluti a tutti gli audiofili.
Buongiorno Antonio, siamo assolutamente d’accordo con lei quando scrive che un buon cavo deve restituire un suono il più neutro possibile, senza colorarlo mai. Probabilmente quello dell’autore della recensione, Stefano, è un riferimento al cavo precedente, comparativo. Nel senso che il cavo precedente, magari, faceva un po’ da collo di bottiglia proprio ai bassi e Invictus Coaxial è invece riuscito a restituire un suono con più bassi, ma senza aggiungerne artificiosamente, semplicemente restituendo un suono un po’ più vicino alle intenzioni originali dell’artista. Un caro saluto e grazie per la sua opinione.
Salve. Si penso che sia la soluzione più corretta. Comunque rimane sempre un grande cavo in rapporto a qualità e prezzo. Questo lo sostengo da sempre. Ci sono in commercio cavo blasonati che sono veramente delle nefandezze. Eppure pur costando migliaia di euro vengono acquistati in base alle recensioni e non al propio ascolto per poter valutare bene. Comunque questo è un mondo molto particolare dove tutti hanno ragione ma anche dove tutti hanno torto. Comunque continuate cosi. Siete fantastici. Cordiali saluti.