Con “cavo audio RCA” in Hi-Fi, solitamente, ci si riferisce ai cavi stereo di segnale dotati di connettori RCA. È infatti il connettore a dare il nome all’intero cavo. Ma, a volere ben vedere, a essere dotati di connettori RCA sono anche i cavi coassiali digitali, ad esempio, e quelli per giradischi. È insomma il tipo di connettore che conferisce il titolo al cavo, a prescindere dalla funzione e dalla costruzione. Potenzialmente, però, qualsiasi tipo di connessione potrebbe sfruttare il connettore RCA, anche quella di alimentazione. Ma allora: perché i connettori RCA continuano a essere utilizzati da così tanto tempo per trasmettere il segnale? Possibile che la tecnologia non abbia presentato alcun tipo di miglioramento? Prima di fotografare la situazione attuale, facciamo un passo indietro e capiamo da dove arriva il connettore RCA.
Quando è nato il connettore RCA?
Il connettore RCA prende piede come standard negli anni Quaranta e trae il nome direttamente dall’azienda che lo ha progettato: la Radio Corporation of America. Questa è stata un’azienda di elettronica statunitense, fondata nel 1919 dalla General Electric; il marchio oggi appartiene a Sony e a Technicolor. Le origini della RCA come azienda risalgono addirittura a una riorganizzazione della Marconi Wireless Telegraph Company of America, fondata nel 1899 come sussidiaria della Wireless Telegraph and Signal Company di Londra, società con lo scopo di promuovere le invenzioni radio di Guglielmo Marconi.
Non più tardi del 1937, la RCA introdusse questo prototipo come connettore interno nei suoi radiofonografi. Lo chassis dell’amplificatore aveva connettori femmina che accettavano i maschi dalla radio e dal fonografo. Originariamente, il progetto nasceva per supportare lo “sgancio” delle fonti durante la risoluzione di problemi durante la manutenzione.
Verso il 1938, la RCA ha spostato il connettore femmina sul pannello posteriore di molti dei suoi modelli di radio AM per consentire ai clienti di avere un metodo intuitivo per collegare un fonografo esterno o un televisore in un secondo momento. È così che, piano piano, la connessione RCA ha guadagnato sempre più spazio fino a diventare un vero e proprio standard per la trasmissione di segnale audio e video, a volte anche nel mondo professionale.
Cavo audio RCA in Hi-Fi: come funziona?
Anche chi non è un esperto di collegamenti audio e video o comunque non frequenta gli ambienti Hi-Fi, è davvero difficile che non abbia mai avuto a che fare con una connessione RCA. Il cavo audio RCA in Hi-Fi è solitamente maschio/maschio, ma esistono anche le diverse varianti (pensiamo a una banale prolunga, che necessariamente deve avere anche un lato femmina). Nel cablaggio di un sistema Hi-Fi i cavi RCA, oltre a essere maschio/maschio, sono anche necessari in coppia. Questo vuol dire che si trovano spesso in configurazione stereo, ossia con due singoli cavi mono accoppiati, e fungono da collegamento, nella maggior parte dei casi, tra sorgente e amplificatore. I connettori RCA vantano una autentica legenda di colori per codificarne la funzione e semplificare il cablaggio. Sempre parlando dell’uso più diffuso in ambito Hi-Fi, che prevede che il cavo RCA audio sia assolutamente schermato, possiamo dire che i connettori sono bianchi per il canale sinistro e rossi per quello destro. Questo, però, è a stretta discrezione del produttore. Il connettore RCA è di forma cilindrica e dispone di due contatti. Nel maschio il primo contatto è costituito da un perno centrale metallico (polo positivo); attorno è posto un anello metallico (anello di massa) che funge da secondo contatto, cioè da polo negativo.
Connettore RCA: perché resiste nell'audio Hi-Fi?
Scrivevamo a inizio articolo come il connettore RCA sia uno di quelli più “solidi”, capace di resistere alle mode e allo scorrere del tempo. La ragione è piuttosto semplice, ed è funzionale sia lato prestazioni sia lato utente: il connettore RCA ha fatto e continua a fare il suo dovere. I limiti di questa connessione infatti emergono solamente nel momento in cui si abbia a che fare con l’alta tensione e picchi di corrente.
Ma a bassa tensione e corrente, la connessione RCA svolge egregiamente il proprio lavoro senza che il progredire della scienza e della tecnica sia stato in grado di proporre standard diversi per cui il gioco valesse la candela. Lato utente, il sistema “con lo spinotto” funziona a propria volta ed è estremamente user friendly.
L'RCA oggi in Hi-Fi (e non solo)
Oggi la connessione RCA è usata nel settore dell’elettronica soprattutto nell’ambito audio. In Hi-Fi, i migliori cavi RCA audio, per essere di alta qualità, non devono presentare alcuna magia, ma tanta concretezza. Ci riferiamo a una costruzione tecnica consapevole e a materiali di pregio sul fronte di conduttori, connettori, schermature (fondamentali, in un cavo di segnale) e tutte le altre componenti. Fino a non tanti anni fa, questa connessione veniva utilizzata anche in ambito video grazie alla tripletta video composito in abbinata all’accoppiata per l’audio stereo. Pensiamo a videoregistratori, lettori DVD e console per videogiochi. I connettori RCA in ambito video, per via dello scarso adattamento di impedenza, sono però stati soppiantati da quelli digitali HDMI. Tornando all’alta fedeltà audio, i cavi con connessione RCA sono ancora tra quelli più gettonati insieme ai cavi di alimentazione e ai cavi di potenza. È per questo che Ricable ve li offre in tutte le sue principali serie: Primus, Magnus, Dedalus e Invictus, per potere venire incontro alle esigenze di tutti.